Elbrus - 5.642 mt.

Mineralnye Vody - Parte II

Nonostante la stanchezza per il lungo viaggio, la preoccupazione per il bagaglio smarrito mi fa svegliare molto presto. Devo aspettare diverse ore prima che l'amico Serge si svegli e sia pronto ad uscire. Nel frattempo sto nella hall, unico ambiente dove funziona la rete internet, cerco di mandare qualche notizia in Italia e guardo le previsioni del meteo. Il servizio colazione stranamente apre tardi, alle 08.00. Sono riuscito a capirlo solo dopo molta insistenza e grazie al traduttore di google.

Loro, infatti, parlano esclusivamente Russo ed i cartelli sono illeggibili. Aspetto a lungo. Alle 08.30, non vedendo alcun movimento, chiedo ancora per la colazione. Dopo varie insistenze (il perché resta un mistero), mi viene fatto cenno di seguire una cameriera degna di entrare nel cast del film di Dracula. Attraversiamo diversi corridoi, scendiamo un piano di scale fino ad uscire in un cortile interno che attraversiamo. In fondo tre gradini mi fanno accedere ad una sala, spoglia, grigia. Appena vi metto piede, pur non avendo un olfatto canino, vengo investito da un forte odore acido, un mix di soffritto di aglio, cipolla e olio bruciato. La cameriera mi fa avvicinare alla fredda lastra di marmo che funge da passa vivande e richiama l'attenzione della ragazza oltre il banco. Una giovane ragazza giovane e piuttosto rotonda, con l'aria di chi non ha troppo tempo da perdere. Le due ragazze parlottano un poco e ad un tratto la seconda toglie dal frigo un piatto di cotolette, fritte il giorno prima. Ci sono alcuni odori che la mattina prima di colazione sono particolarmente fastidiosi. Trattengo a stento una smorfia di forte fastidio e vista l'impossibilità di comunicare, giro semplicemente i tacchi rinunciando definitivamente alla colazione. Dopo circa un'altra ora, finalmente esce dalla sua stanza l'amico Serge. Ormai lui rappresenta la mia ancora di salvezza. E' colui attraverso il quale posso rompere il muro di incomunicabilità tra me e tutto ciò che mi circonda. Spero che lui mi aiuti ad avere notizie dei bagagli, senza i quali il mio viaggio è compromesso... pensandoci bene sarebbero compromessi anche i prossimi. Infatti tutta la mia attrezzatura da alpinismo è in quella sacca grigia. Ci salutiamo cordialmente ed usciamo quasi subito. Percorriamo a passo svelto il lungo viale che ci porta alla via dei negozi. Prima tappa, un supermarket dove trovare qualcosa per far colazione e fare anche provviste per la salita dei prossimi giorni. In breve tempo, grazie a Serge che chiede indicazioni ad ogni passante, riusciamo a trovare le provviste, una banca per prelevare contanti ed un negozietto dove acquistiamo il gas per il fornello da campeggio. Fatti gli acquisti, ci dirigiamo verso una piazzetta dove si fermano dei furgoncini che fungono da autobus cittadini, non hanno orario ma partono quando sono pieni. Non ci sono biglietti si sale e si passano i soldi all'autista. Comunque viaggiano a prezzi davvero popolari, circa 30 centesimi di euro ogni corsa. Riusciamo a trovare quello che ci porterà all'aeroporto. Sono moderatamente ottimista. Appena arriviamo ci dirigiamo nella zona degli arrivi, lì c'è l'ufficio dove ieri notte ho fatto la denuncia.

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